Argine

La pietra del desiderio

Argine
Quando Pictor conobbe il paradiso
Chiese all'albero cosa fosse la felicità
Vago tra il vuoto e Dio sulla linea di confine
Che divide da sempre [?] ed il nulla
In nome di un sogno aspro e disperato
Vittima di un viaggio inutile, irreale
Perso ed annullato nel fuoco celeste
Ricado nel goffo teatro umano
Putrido giorno molesti la mente
Covo di rumori e di semplici follie
Immagini confuse, perpetue visioni
Materia impazzita in dolce distruzione
Pietra rossa dell'eterna mutazione, quale mistero celi
Quando doni l'amore, la vita, la luce, il buio, la
Morte, la spada, il perdono ed il freddo silenzio?
Conflitti individuali, prossimo infelice
Gioioso traguardo, triste paradiso!
Sono di carne e sangue, vivo il canto notturno
E consumo le membra nel diurno sacrificio
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